Se cercassi una risposta concreta
legata ad una semplice questione che risposta otterrei?? Se dicessi anche che
si tratta di una legge scritta, sapendo che ogni legge è una norma e perciò
deve essere specifica, comprensibile e perfettamente elaborata ?? se
aggiungessi che è solo un fatto morale?? se fosse invece tutte e due?? Il
quesito è: " È MORALE O IMMORALE CHE UNA LEGGE IMPEDISCA DI RUBBARE UNA
MELA??
Una domanda aperta e generale
proposta durante un seminario a cui ho partecipato che mi ha colpito così
profondamente che vorrei proporla a voi lettori, pensatori, colleghi di idee,
chiunque la mattina, pomeriggio, sera DI FRONTE AD UNA TAZZA DI CAFFÈ abbia
voglia di esaminare questo aspetto e formulare le proprie affermazioni.
L'obbiettivo di questo blog è proprio la prospettiva, non una lungimirante
soluzione per tutti, ma il libero sfogo della mente, il parlare apertamente,
l'espressione di diverse opinioni che possono perfino oltrepassare questa
domanda e proporne altre. Perciò se mi consentite vorrei esprimere il mio punto
di vista come base da cui partire, Il mio obbiettivo non è convincervi che le
mie idee siano l'unica e giusta realtà, ma solo aprire un dibattito, porgere un
frammento di ispirazione e a mia volta imparare qualcosa di nuovo. Partendo da
questo principio ovviamente propongo alcune nozioni che ho avuto la possibilità
di cogliere durante seminari, libri letti, da terze parti competenti e così via
per poi essermi creato un’opinione propria.
LA MELA DELLA GIUSTIZIA
Un concetto che mi è indispensabile
per la mia tesi è l'universalità della legge, ovvero una norma giuridica non
corregge il comportamento di un singolo individuo, ma lo dirige di un vasto
gruppo che si atteggia in un determinato modo. Ordunque passiamo al tema
fondamentale di questo Blog, LA MELA. Questo frutto così succulento, dolce,
gustoso, fonte pure di un ardente desiderio, ha sia i suoi benefici che no. Se
prendiamo in considerazione la stessa Bibbia l'unico frutto intoccabile nel
paradiso terrestre era proprio la mela. In base al significato e al campo
d'interesse sui quali ci concentriamo questa prelibatezza accoglie diverse
concezioni. RUBBARE UNA MELA È GIUSTO??
La legge è esplicita in questo
campo, non si può acquisire qualcosa che non è nostro, ma è di proprietà altrui.
Non posso andare dal vicino e sotto i suoi occhi strappare la mela dal suo
rigoglioso albero senza il suo permesso e aspettarsi di non essere soggetto a
conseguenze. Se si potesse fare così allora, perché fermarsi qua, prendiamo ciò
che vogliamo. Diciamo che non sarebbe l'ideale una realtà in cui tutti fanno ciò
che vogliono. Giustamente stiamo parlando di un atto sopra un frutto banale,
trovabile ovunque, un dettaglio, la cui sanzione sarebbe minima. Se procediamo però
con l'ipotesi che tutto parte da un gradiente basso e si passa pian piano ad
uno sempre più alto, allora sarebbe il caso di porre un freno già prima che si
manifestino queste propensioni ai furti. In altre parole, voglio dire che se
partiamo dal proclamare una semplice mela per nostra poi si passerebbe in futuro
ad acquisire impropriamente dei soldi posti al sicuro in una cassaforte in
banca. Perciò fin da bambini ci viene detto " non si ruba ". Una
società che insegna i valori morali fin dal principio, l’amore per il bene e
segue le azioni del prossimo potrebbe cambiare l’intera razza umana. Una
possibile soluzione per un ordinamento corretto di uno stato. Quindi la legge
fondamentalmente è giusta, in quanto propone la correzione di un atteggiamento
ritenuto scorretto e lo impone a tutti.
D'altro canto: " e se una
persona reduce da una guerra ha fame o non può permettersi di acquistare il
cibo o quella determinata mela è l'unica fonte per il sostentamento in quel
momento se no passerebbe a miglior vita??? Credo che il contadino in questi casi
chiuderebbe un occhio e non sporgerebbe denuncia. Quindi l'ovvietà alla quale
voglio arrivare è il movente che ha spinto qualcuno ad agire in quel modo. Ora
vorrei riprendere la frase di apertura di questo capitolo, ovvero
l'universalità della norma giuridica e rapportarla con la frase " MEGLIO
PREVENIRE CHE CURARE". Considerando il termine rubare sappiamo che ci
evoca una sensazione negativa ed ovviamente se si concretizza questa azione non
ci sentiamo molto a nostro agio. Sapendo questo fatto sia per esperienza che
per logica l'essere umano ha ipotizzato che sarebbe meglio regolare questo
comportamento. La norma sappiamo che deve essere generale in quanto è
impossibile seguire ogni individuo singolarmente. Arrivando al sodo ciò che
voglio esporre è che è meglio vietare il comportamento per intero, ma lasciare
la possibilità alla gente di spiegare, difendere il perché, la motivazione
della infrazione del divieto. " LO SCOPO GIUSTIFICA I MEZZI"
(Macchiavelli).
Quest’ultima affermazione può
essere moralmente corretta, ma anche no. Se prendiamo in considerazione che lo
scopo sia la salvaguardia dell'essere umano ed il mezzo per la sopravvivenza
sia la mela rubata, non ci sarebbe nessun problema. In caso si trattasse di
uccidere una vita per salvare la propria in quanto il frutto posseduto da questo
ultimo è ciò che lo manterrebbe vivo, credo che già la citazione acquisirebbe
decisamente un altro valore. L'uomo in sé ha incorporato l'istinto di sopravvivenza
che lo induce a comportarsi in maniera del tutto differente dal suo modo
consueto. Ciò non vuol dire che sia una scusante per commettere un omicidio. In
altre parole, il motivo per compiere un’azione reputata dalla massa e dalla
regolazione della legge incorretta non vuol dire necessariamente che sia
immorale. D’altra parte, il motivo per raggiungere uno scopo non basta se oltre
ad esso si agisce in modo scorretto. Per intenderci rubare una mela per
salvarsi la pellaccia è morale, ma non deve avvenire per nessuna ragione
qualcosa che porterebbe un grande discapito a qualcun altro. Per questo viviamo
in una società e cerchiamo di regolare i nostri comportamenti per trovare un
compromesso tra noi e cercare di trarre il massimo beneficio aiutandoci a
vicenda a soddisfare i nostri bisogni. La voce in capitolo pero importante non è
solo controllarsi, ma di essere anche tolleranti l'un l'altro.
Personalmente credo che la mela,
l'oggetto d'interesse, l'impadronirsene e la conseguenza che ne deriva è una
questione che è strettamente in rapporto con l'originario proprietario del
frutto. Proponendo sempre il caso che il furto della succulenta prelibatezza
sia all'istante scoperto, dipende proprio dal possessore legale la decisione.
Costui ha moltissime scelte sul come agire: può chiamare le forze dell'ordine,
far finta di niente, cedere al ladro altri pasti e chi ne ha più ne metta. La
domanda che spetta ancora una risoluzione è se è morale rubare la mela??
La risposta più risoluta, completa, affermativa che da parte mia posso
concedervi è che è un’azione sia morale sia immorale. Da una parte infrangiamo
una legge scritta dall'uomo per moderare certi comportamenti che porterebbero
lo squilibrio nella società e dall'altra andiamo contro un diritto nostro
naturale di sopravvivenza. UN BEL PARADOSSO. Io direi che bisogna andare a
priori, ovvero quello che ha più importanza prevale sull'altro. La vita di un
uomo è più preziosa di una semplice mela, ma solo in caso di sopravvivenza.
Questo si estende su tutti i campi della vita. ognuno ha le sue priorità. Fin
qui tutto a posto, ogni cosa è al suo posto. La falla nel sistema però è
proprio nel fatto dell’essere ed il dover essere. Ragionevolmente chiunque fa
quello che è più importante per sé stesso, ma senza un freno costui potrebbe
intaccare gli alti. Cambiando argomento passiamo a qualcuno che ha bisogno di
soldi e non trova alcun modo di salvare se stesso e la sua famiglia da una vita in povertà
nella sua forma più cruda. Costui allora vede un unico modo per raggiungere la
ricchezza, ovvero impadronirsi del denaro di qualcun altro. Ovviamente parlo
ipoteticamente. Qui arriviamo ad un punto cruciale, a causa di un singolo anche
il secondo ne subisce i danni.
Riassumiamo. Se io ottengo
giustamente la mela per un bene superiore sono nel giusto, ma allo stesso tempo
l'atra persona perde qualcosa. Perciò questo atto e una spada a doppio taglio,
le facce di una stessa moneta. Una soluzione che propongo è la tolleranza, nel
senso di comprensione dell'atto da parte di colui che è stato intaccato. Una
vera mano reciproca. Prima, però, di intendere i misfatti degli altri si necessita
una spiegazione chiara e veritiera della situazione del ladro. In questo caso
abbiamo due vittime colui che a causa di decisioni, situazioni e stato dalla
vita portato a comportarsi in un determinato modo e quello che da questo ultimo
viene intaccato. Un circolo vizioso. SIAMO VITTIME DI VITTIME. In tal caso
nemmeno la tolleranza e sufficiente, in quanto se il reato è grave la
motivazione non sempre è sufficiente, ma deve essere dato il modo di
esprimerla. Quindi l'unica ed effimera risoluzione di tutto e proprio regolare
il comportamento scorretto prima che possa attuarsi. Per questo entra in gioco
la legge. Però in determinate situazioni essa si può infrangere e il colpevole può
essere assolto dalla stessa vittima del suo reato, in casi di assoluta necessità.
Questa e una possibilità che per la maggior parte dei casi possa funzionare. Ma
non vuol dire che ne esiste solo una. Siamo tutti una grande comunità ricca di
idee, creatività, dotata di pensiero ed emozioni. Perciò vi invito, cari
lettori e compagni di ragionamento, DI FRONTE AD UNA TAZZA DI CAFFÈ LA MATTINA
a trovare le proprie risposte al quesito: " RUBBARE UNA MELA È MORALE
"???
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